Sviluppo personale e produttività: gestione del tempo

Self management e sviluppo personale

Che cosa intende ciascuno di noi per tempo libero? Vacanza? Stare senza lavorare? Che significato attribuiamo a queste parole?
E come voglio impiegarlo questo tempo libero? La qualità della mia vita dipende forse dall’assenza di lavoro?

Sviluppo personale e Self Management – Gestire tempo lavorativo e tempo libero

Diverso tempo fa durante una sessione di consulenza una mia cliente mi disse:

Voglio avere più tempo libero. Come posso fare?

E io le domandai:

“Cosa intendi per tempo libero? Cos’è per te il tempo libero?”

Questa sua richiesta fece riflettere molto anche me che notoriamente ho una predilezione speciale per la mia attività lavorativa al punto che delle volte è difficile distinguere tra vita personale e lavoro.
Cosa intende ciascuno di noi per tempo libero? Vacanza? Stare senza lavorare? Che significato attribuiamo a queste parole?
Sia io che la mia cliente siamo due liberi professionisti, quindi partiamo col fare dei distinguo con chi ad esempio lavora come dipendente. Il libero professionista ha l’onore e l’onere di gestire il suo tempo: nessun gli dirà quando smettere di lavorare, quante ore al giorno dovrà fare, quali giorni non lavorare e in quale periodo dell’anno andare in vacanza. Apparentemente tutto bellissimo.
Allo stesso modo chi fa la libera professione è unico responsabile delle proprie entrate: normalmente più fai, più guadagni; salvo smarginature bizzarre.
E qui cominciano i brividi: nello scoprire il potenziale guadagno, inizia la complessità del tenere in equilibrio lavoro e vita privata; non si smette tanto facilmente di lavorare e il tempo libero diventa una chimera. Chi ha mangiato noodle o pizza lavorando davanti al pc di domenica pomeriggio sa di che parlo.
Già un po’ diversa è la faccenda per l’imprenditore poiché, avvalendosi di una macchina aziendale più complessa, può delegare: nonostante il pensiero magari non lo abbandoni, può però fare le sue meritate ferie giacché l’azienda andrà avanti lo stesso. Non entro nel merito della produttività e dei ruoli; non è questo il post giusto.

Self management: gestire lavoro e tempo libero

Una possibile distorsione del significato che attribuiamo al concetto di tempo libero deriva dall’essere contaminati dall’idea del posto fisso; l’ideale anni ’70 della famiglia che va in vacanza ad agosto è ancora impressa in modo forte nelle nostre menti. Un mese di vacanza. Oppure il marito in città e la famiglia al mare tutta l’estate in attesa della reunion famigliare agostana.
Ormai neppure i corrieri si fermano più nella settimana di Ferragosto e in pochissimi anni, quando lo shop sarà spostato quasi interamente online, il mito della famiglia in autostrada con destinazione “ferie d’agosto” sarà definitivamente tramontato. Se questo sia un bene o un male, non sta a me dirlo.

Sviluppo personale – Lavoro e libertà personale stanno crescendo insieme?

Infatti non voglio rubare i sogni a nessuno; qui parlo di percezione di libertà in fin dei conti.
Il lavoro mi libera o mi fa prigioniera?
Quando io penso al mio tempo libero spesso lo lego alla possibilità di fare esperienze che mi migliorino come energia, come self awareness, come capacità competitiva. Molte volte ho usato le mie ferie per fare un corso online viaggiando in treno per l’Italia o leggendo un manuale sui modelli di business distesa su una brandina al mare. A tal proposito sono già d’accordo col mio bagnino (vivo in riviera romagnola) che al più presto mi allestirà una postazione lavorativa direttamente sul bagnasciuga: una faccenda scherzosa, ma non troppo. Deliziosa di sicuro.

Sosteneva Herbert Marcuse in Eros e civiltà che l’uomo è veramente libero di lavorare se il lavoro per lui rappresenta a livello di percezione ed esperienza lo svago che provava da piccolo giocando. Amo il mare, è l’attività ludica per eccellenza per quanto mi riguarda; prima o poi realizzerò il mio proposito, con l’ausilio del bagnino, of course!
Non sono l’unica ad avere queste ambizioni: durante la pandemia il fenomeno dei digital workers è esploso e molti hanno già l’ufficio sulle navi da crociera. Sembra un fenomeno da perditempo? Aizza l’invidia di molti? Lavorare da remoto ha fatto comprendere che il lavoro non è un posto, è un contributo, che in molti casi è possibile da qualsiasi postazione nel mondo.
Lavorare significa apportare contributi significativi: che ognuno lo apporti nelle migliori condizioni possibili dunque!

Sviluppo personale: l’equilibrio tra pieno e vuoto

Tornando quindi alla mia cliente: che cosa intende ciascuno di noi per tempo libero? E come voglio impiegarlo questo tempo libero? La qualità della mia vita dipende perciò dall’assenza di lavoro?
Se la risposta a quest’ultima domanda è sì, chi è libero professionista farebbe meglio a chiedersi se sta lavorando per “edificare” questa società e se stesso o per guadagnarsi la pagnotta tout court; nell’ultimo caso non ci sarebbe proprio niente di male; ma si spiega più facilmente il perché si desideri ardentemente del tempo libero.

Se invece il mio perché risiede nel voler costruire un qualcosa per la comunità di riferimento, per la mia community, allora lavoro e tempo libero non andranno così facilmente in conflitto e capiremo sempre meglio come tenerli in equilibrio e quando è il momento della conversione.
C’è bisogno di un tempo di riposo fisiologico perché il lavoro ci induce a relazioni incessanti: anche se io le amo e sono il mio cavallo di battaglia, mi rendo conto che è il vuoto che fa il pieno.
La ruota è tale perché in mezzo ai raggi non c’è nulla.

“Trenta raggi convergono sul mozzo, ma è il foro centrale che rende utile la ruota. Plasmiamo la creta per formare un recipiente, ma è il vuoto centrale che rende utile un recipiente. Ritagliamo porte e finestre nella pareti di una stanza: sono queste aperture che rendono utile una stanza. Perciò il pieno ha una sua funzione, ma l’utilità essenziale appartiene al vuoto.”
Lao Tzu

Il silenzio è ciò che mi rigenera, soprattutto il silenzio della natura.
L’equilibrio suono-silenzio è per me rappresentativo della relazione lavoro-tempo libero; ogni musicista che si rispetti, insieme all’amore per il suono impara l’arte del silenzio; per cui vacanza non è vuoto di lavoro, ma tempo per ascoltarmi, per ascoltare; per rivedere tutti i film delle vicende quotidiane lavorative e personali, per raggiungere nuove intuizioni, per nuotare nell’acqua fresca del mare al mattino lasciando andare tutte le tensioni prese in carico per alleggerire gli altri, scalare una dolce collina, attraversare il bosco e sorridere delle novità prossime venture.
Amo il lavoro che facciamo con i miei clienti e ciò che mi regalano a livello esperienziale: il mio auspicio è che il tempo che passiamo insieme sia qualitativamente sempre migliore per le loro imprese. Così che ne rimanga sempre di più a tutti a cascata per goderci il pianeta Terra e i suoi abitanti.
La prossima settimana farò un po’ di silenzio.

Giovedì 22 aprile 2021 – Giornata mondiale delle terra